Come contestare una multa

contestare una multa

Due sono le vie principali per contestare una multa: passare dal Prefetto o dal Giudice di Pace, ma bisogna seguire l’iter burocratico corretto.

Per contestare una multa occorre presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, seguendo perà un percorso che deve essere preciso e ordinato, che varia a seconda della strada che si intende percorrere.

Vi sono diversi cari che rendono una contravvenzione contestabile e dunque passibile di ricorso e, qualora si dovessero verificare tali casistiche, possono favorire il buon esito della sentenza.

  1. Presenza di un vizio di forma nel verbale di contravvenzione: errato riporto della targa, errato riporto del modello di auto, errato riporto del luogo.
  2. Confusione burocratica in merito al verbale: ricezione di un doppio verbale per la stessa infrazione.
  3. Trascorso del tempo massimo di notifica a partire dalla data di accertamento (90 giorni).
  4. Mancata indicazione dell’omologazione della strumentazione rilevata per fare la rilevazione.
  5. Verbale illeggibile o redatto da organi non competenti territorialmente o giuridicamente.
  6. Violazione della normativa, come ad esempio mancanza di segnalazione del rilevamento velocità.
  7. Ricezione di notifica per un verbale già archiviato e pagato.
  8. Scambio di persona

Il ricorso al Prefetto è regolarmente disciplinato dalla legge e prevede la possibilità di contestare la multa entro 60 giorni dalla notifica, ossia a partire dalla data in cui si riceve la comunicazione a casa.

Il ricorso prevede l’invio di una lettera contenente le generalità del ricorrente e gli estremi del verbale, per mezzo di raccomandata A/R indirizzata al Prefetto.

In tale lettera deve esser descritto il motivo del ricorso e della contestazione, possibilmente citando gli articoli del codice della strada idonei a supportare il reclamo. Allegata deve esserci la copia del verbale ed eventuale altra documentazione a supporto come ad esempio testimonianze o fotografie. Il Prefetto ha 120 giorni di tempo per accolgliere o meno il ricorso, annullando la multa oppure obbligando il cittadino a pagare il doppio della sanzione, spiegando le ragioni.

In caso di mancata risposta, da parte del prefetto vale il silenzio assenso, ossia l’accogliemento del ricorso.

Il ricorso al Giudice di Pace per contestare una contravvenzione deve essere effettuato entro 30 giorni dal ricevimento della notifica.

Essendo il ricorso al Giudice di Pace un procedimento civile, comporta dei costi quantificabili in circa 70 euro, il che rende “rischioso” il ricorso per multe inferiori a tale importo. La domanda di ricorso deve essere depositata presso la cancelleria del Giudice di Pace oppure fatta pervenire ad essa mediante raccomandata A/R, insieme alla documentazione necessaria: copia originale del ricorso e quattro copie della stessa, copia della documentazione da sottoporre al Giudice, copia di un documento di riconoscimento valido (carta di identità oppure patente), infine la ricevuta dei pagamenti effettuati per la domanda (compresa l’imposta di bollo).

Una volta che in Giudice di Pace avrà analizzato il tutto potrà annullare la multa, confermarla oppure ridurla, a seconda dei casi. L’eventuale pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni dalla sentenza.

Quindi riassumendo: tramite il Prefetto il ricorso è gratuito ma nel caso non andasse a buon fine i sarà soggetto al pagamento del doppio della sanzione, mentre tramite il Giudice di Pace il ricorso è a pagamento, ma mal che vada si pagherà la sanzione stabilita inizialmente.

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